la Chiesa, i Sacramenti, la Dottrina sono ancora frequentati. I costumi sono ancora buoni, le famiglie non si disgregano
facilmente».
Morì a 81 anni il 26 marzo 1943, tra il rimpianto generale non solo di Telgate ma dell'intera diocesi. La scomparsa
di simili personalità è motivo di impoverimento per tutti.
Monsignor PIETRO BIENNATI
ARCIPRETE DAL 1943 AL 1971
Fu una figura caratteristica del clero bergamasco: intelligente, operoso, assai apprezzato, distinto fra tutti per la
conoscenza delle norme tributarie e del diritto amministrativo.
Nato a San Paolo d'Argon il 13 dicembre 1883 e ordinato sacerdote il 25 maggio 1907 ebbe un suo curriculum abbastanza
vario: ad Alzano Maggiore come coadiutore parrocchiale (1907-1915); a Sant'Alessandro della Croce in Pignolo (1915-1919);
dal 1919 al 1925 fu direttore dell'A.C. nella diocesi di Alba; rientrato a Bergamo venne nominato parroco di Fuipiano al
Brembo (1925-1935); dal 1935 al 1943 fu in Curia: segretario dell'ufficio amministrativo (1935-1938); assistente della
G.I.L. (gioventù italiana del littorio) e insegnante di religione (1938-1943); quindi fu nominato arciprete e vicario
foraneo di Telgate nel 1943, parrocchia alla quale rinunciò nel 1971 e dove spirò il 26 giugno 1981 a
97 anni, decano del clero bergamasco.
Era stato fatto canonico della cattedrale nel 1936. Negli anni dal 1915 al 1919 in tempo di guerra fu prima soldato e poi
sergente di sanità; aveva fatto il suo dovere in Macedonia e di quella sua lontana avventura parlava molto spesso
con accenti convinti e commossi; i confratelli lo stuzzicavano e lui godeva ripetendo sempre le stesse cose: era una specie
di «miles gloriosus».
Monsignor Biennati era amante della musica e cultore del canto; aveva qualche sua composizione sacra che risaliva agli anni
di Alzano; anche da anziano faceva eseguire a Telgate un suo Miserere e lo dirigeva lui stesso con una passione e quasi
una foga da meravigliare. Espertissimo come era delle questioni tributarie e amministrative si teneva al corrente della
legislazione ed era appassionato lettore della «Gazzetta ufficiale» che chiosava e commentava da competente e della quale
non gli sfuggiva proprio nulla.
La forte personalità di monsignor Biennati, il suo spirito di iniziativa e la grande vitalità,
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L'arciprete monsignor Pietro Biennati.
gli crearono
attorno simpatia e rispetto, che finirono per portare un concreto contributo a tutta la comunità.
A Telgate in molti ancora ricordano quanto egli si impegnò per sostenere varie iniziative, sia religiose che
sociali, e quanto si prodigò con i suoi consigli ed anche interventi, per migliorare le condizioni della gente.
Il paese da agricolo assunse ben presto le caratteristiche di centro artigianale e poi industriale. Ciò fu
possibile per le doti di intraprendenza e le capacità di molte persone del paese, ma molti ricordano anche i
concreti interventi di sostegno operati da monsignor Biennati in questo settore.
L'arciprete però non si limitava ai numeri, ai calcoli, alle leggi; aveva anche saputo sempre tener vivo il suo
spirito religioso; era rimasto sempre e innanzitutto prete, fedele ai suoi doveri di pastore e parroco, zelante e accorto,
anche se la salute non gli giovava moltissimo e lo obbligava a frequenti ricoveri in clinica, dove si rifaceva le forze
per tornare a pregare e a lavorare come pochi.
Nel corso del ministero esercitato a Telgate parecchie sono le opere realizzate che si devono al suo spirito di iniziativa.
Fece compiere una riparazione generale di tutti i paramenti sacri, alcuni anche preziosi e in pericolo di irrimediabile
rovina, e ne acquistò di nuovi per il decoro delle sacre funzioni. Un restauro generale della chiesa parrocchiale
nel 1951 e la sistemazione delle varie strutture annesse alla medesima, tra cui la sacristia, la nicchia del santo
Crocifisso e nel 1954 del battistero, lo trovarono ardente promotore e attento conduttore. Il campanile venne dotato di
una nuova incastellatura in ferro, dopo aver effettuata la rifusione delle due campane maggiori fatte levare e fuse
per la guerra.
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