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di cure particolari da parte di dotti e zelanti sacerdoti.
Da uno scritto del 1717 apprendiamo che a dirigere la scuola della dottrina cristiana era eletto un priore, aiutato da un vicepriore, da maestri, da confratelli della dottrina cristiana e da «pescatori» incaricati di cercare (pescare) i ragazzi per le strade e condurli a dottrina. II testo in uso era il «Catechismo del Bellarmino», un classico nel settore.
Ancora in archivio si conservano i registri di frequenza, con nomi, assenze e votazioni.
In ragione del profitto si poteva accedere alle classi superiori.
L'arciprete Antonio Marconi descrive, in una nota del 1781, com'era organizzata la catechesi. «Un'ora dopo celebrata l'ultima Messa si dà il segno con la campana. Con l'opera dei pescatori e delle pescatrici si raccolgono i figlioli e le figliole nelle strade e si incamminano alla Chiesa, come pure tutti gli uomini che senza indugio si radunano. Si recitano le orazioni prescritte e gli atti delle virtù teologali. Poi tutti vanno alle loro classi, che sono cinque. Le prime quattro in Chiesa e vi si recita il Bellarmino, la quinta si fa dal viceparroco o altro sacerdote nell'oratorio dei Disciplini. Ogni classe ha due o più maestri. Dalla cattedra a voce si spiega la dottrina. Poi riuniti tutti in Chiesa si fa ancora catechismo da parte dell'Arciprete. Il tutto impiega circa un'ora e mezzo ogni volta. Si termina col canto delle litanie della Madonna o qualche divota canzonetta. Vi si dedicano tutti: sacerdoti, chierici, deputati, maestri, ecc.».
Nei giorni feriali il catechismo veniva insegnato presso la scuola comunale, che agli inizi del '900 aveva tre classi: «una per i grandicelli, una per le ragazze, una mista per i più piccoli». Le lezioni erano frequentatissime d'inverno ma quasi deserte l'estate. Nel 1919 (con una popolazione di 2300 abitanti) le classi di dottrina divennero sette, quattro per le fanciulle presso le suore, tre per i fanciulli.
L'asilo infantile, fondato nel 1902 dalla contessa Antonia Noli Marenzi, mediante una sua cospicua e generosissima elargizione,
sostenuto da altri benefattori, eretto ad ente morale, amministrato dall'E.C.A. (ora I.P.A.B.), molto frequentato fin dall'inizio (già nel 1912 aveva 170 bambini e bambine), fu sempre diretto dalle Suore della Carità dette anche di Maria Bambina. All'epoca della fondazione le Suore in Telgate erano otto, quattro per l'asilo e quattro della Congregazione della Sacra Famiglia di Martinengo che svolgevano opera religiosa, morale e assistenziale presso il bottonificio Finazzi a favore delle molte lavoratrici in esso occupate.
La costruzione dell'asilo infantile favorì una più razionale organizzazione e collocazione almeno delle classi femminili. Trentacinque anni dopo anche l'oratorio maschile potè offrire tutta la sua disponibilità di aule, e così il problema dell'istruzione religiosa o catechesi ebbe felice soluzione, almeno per quanto si riferisce alle strutture, restando tuttavia sempre aperto sotto l'aspetto delle persone che di tali servizi comunitari dovrebbero fruire con diligente assiduità.
Come in questa pubblicazione vengono giustamente ricordati arcipreti, coadiutori e varie persone ritenute benemerite, non è possibile dimenticare la figura di suor Arcadia che per Telgate è stata una vera istituzione. A Telgate trascorse 43 anni, dedicando alla scuola materna il meglio delle sue energie e virtù. Laboriosa, dimentica di sé, silenziosa, attiva, rispettosa verso tutti, tenera verso i piccoli, severa con se stessa, anima assai pia. All'occorrenza dava mano a tutto: in cucina, alla porta, nel giardino e nell'orto, e nei momenti liberi aveva sempre pronto un lavoretto ai ferri. Con le mamme, che aveva conosciuto da ragazze, aveva sempre parole sagge, piene di fede, e le invitava a portare generosamente le piccole e grandi croci quotidiane, con la forza che viene dalla preghiera e dall'abbandono in Dio. Compiuti gli 80 anni, si ritirò nella Casa di Riposo di Castegnato (Brescia), ove morì cinque anni dopo, nel luglio 1985. Resterà sempre nel ricordo riconoscente di tutti i Telgatesi, debitori di tanto bene ricevuto. Ricordando suor Arcadia s'intende onorare, con dovuto senso di gratitudine, anche tutte le altre suore che nella comunità hanno sempre lasciato un segno di bontà mediante un prezioso lavoro disinteressato e generoso.
Dall'antica scuola dei preti e dei maestri volontari, alle prime elementari e alla scuola materna, ampliata e rinnovata nel 1964, il cammino culturale è stato continuo. Se poi si valuta l'istituzione della scuola media dell'obbligo nell'edificio delle elementari, dopo il loro trasferimento nel nuovo edificio realizzato in via Stazione, si può tranquillamente affermare che il ciclo didattico si è completato, ponendo le premesse per un continuo innalzamento del livello culturale, non solo scolastico, dell'intera popolazione.
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