II popolo di Telgate ha espresso, in forma visibile e perenne, la propria riconoscenza all'arciprete Arici,
intestandogli un'importante via del paese.
In basso: il coro di scuola fantoniana della chiesa parrocchiale.
provvide la gente che si impegnò a versare lire 10 al mese per famiglia o, in sostituzione del denaro,
a fornire staia di frumento, di granoturco, oppure bozzoli, uova, ecc.
In archivio si conservano ancora lunghi elenchi di offerenti con i relativi versamenti.
Fu una vera gara di generosità che ancora oggi appare commovente.
La prima riga delle note di spesa porta questa voce:
offerta fatta alla chiesa di santa Maria delle Grazie in Bergamo per evitare disgrazie durante il lavoro: lire 50.
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Non ha bisogno di commenti.
Nel 1912 l'arciprete Angelo Asperti così descrisse la chiesa: «II disegno è di stile romano, ad una
sola navata senza chiavi, con cupola ardita e maestosa. All'esterno ha la facciata, opera recente da non più
di 16 o 18 anni, non però corrispondente all'interno disegno della chiesa, sebbene in sè medesima
piacevole ed elegante».
Anche nel 1952 furono intrapresi importanti lavori di restauro generale per iniziativa dell'arciprete monsignor
Pietro Biennati. L'interno fu affidato al decoratore Carlo Gritti e ai marmisti Giovanni Rota, che incrostò
alcune lesene con breccia medicea (1953), e Giovanni Arnoldi che rinnovò il pavimento del presbiterio (1959).
L'intera struttura dei ponteggi occorrenti fu realizzata dal capomastro Francesco Finazzi di Calcinate.
IL PRESBITERIO- Di grande effetto scenografico è il presbiterio, a pianta rettangolare, coperto da
tazza ellittica, sopraelevato di cinque gradini in marmo di Zandobbio, sagomati ad andamento di esatto gusto
settecentesco, concluso, su pianta semicircolare, dagli splendidi intagli del coro fantoniano.
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