voluta dall'arciprete Giuseppe Milesi, secondo un progetto dell'architetto Giovanni Cominetti e dell'ingegner Angelo Bonicelli
di Clusone (che pure disegnò la facciata del duomo di Bergamo), con la direzione dei lavori del capomastro Luigi
Sesti di Bergamo.
Ne risultò un lavoro mediocre, anche a causa della povertà dei materiali impiegati per gli elementi
architettonici e per le statue, eseguite in cemento da Gaetano Oberti di Lenna.
Di ben altro livello il respiro spaziale e i motivi decorativi dell'interno, imponente ed armonico nei ritmi calcolati
secondo una volontà di fastoso barocco esaltato dalla luce dell'ampio tiburio.
L'arciprete Giuseppe Milesi portò avanti anche la decorazione della parte interna, opera diretta dall'ingegnere
Giovanni Cominetti, realizzata dal capomastro Antonio Dolci, dal decoratore Valentini, dallo stuccatore Zenoni,
dall'indoratore Carlo Perico e dal pittore Luigi Galizzi che, sopra precedenti affreschi di Angelo Quaglia, dipinse
i quattro evangelisti nei grandi pennacchi e affrescò la gloria di san Giovanni Battista nell'ardita cupola
quadrilatera.
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L'intera opera ebbe un costo complessivo di lire 14.988. Alla copertura della spesa, oltre a qualche particolare
benefattore, tra cui lo stesso arciprete,
L'interno della chiesa parrocchiale di Telgate.
Sotto: gli affreschi della cupola: la «Gloria di san Giovanni Battista» nel centro, i quattro evangelisti nelle vele,
opere del pittore Luigi Galizzi.
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