Il quadro rubato dalla chiesa di san Giuliano; ritrovato, restaurato, nuovamente rubato e ritrovato in condizioni
di irrecuperabilità.
Anticamente attribuito al Talpino sembra invece fosse opera di pittore assai meno noto.
La straordinarietà dei rinvenimenti artistici venne comunicata al vasto pubblico mediante
due lunghi articoli pubblicati da «L'Eco di Bergamo» in data 15 ottobre 1972 e 11 ottobre 1974.
La bellezza degli affreschi quattrocenteschi richiedeva rifacimenti alla chiesetta
in opportuna armonia, e perciò si rifecero le pareti interne ed esterne con relativa tinteggiatura,
si costruì un marciapiede attorno a tutto l'edificio per impedire la penetrazione di umidità,
fu sistemato
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radicalmente il tetto e il piazzale d'accesso.
L'interno fu dotato di nuovi banchi
in mogano, e con l'allacciamento alla rete idrica e a quella elettrica si diede l'ultimo tocco
ad un'opera che è destinata a durare ancora a lungo.
Al posto dell'infelice quadro, sull'altare, fu posta nel 1976 una statua in legno di tiglio
raffigurante il martire san Giuliano, opera della ditta Perathoner di Ortisei, e sul grazioso
campaniletto fu collocata una nuova campana per opera della ditta Fratelli Pagani di Castelli Calepio,
poiché la precedente venne rubata, nottetempo, dai soliti ignoti vandali.
Oggi, pur restando isolata in aperta campagna, la chiesetta di san Giuliano si presenta assai
graziosa e diventa meta di una devota processione annuale che si tiene la sera precedente la festa del santo.
LA CAPPELLA DI SAN ROCCO –
Non è difficile narrare la storia della cappella di san Rocco perché i documenti dell'archivio
parrocchiale, in proposito, forniscono indicazioni abbastanza precise.
Da uno scritto del 1703 si apprende che fu costruita per voto della Comunità in occasione della peste del 1447,
per servire da lazzaretto per gli uomini appestati e per seppellirvi i morti colpiti dal terribile morbo.
La sua funzione diede il nome alla via che la collegava con la piazza: Contrada del Lazzaretto. Si ritiene
che sorgesse nello stesso luogo ove sorge la chiesetta attuale. L'attuale fu edificata nel 1848 per iniziativa
dell'arciprete Ambrogio Gualteroni e descritta come una costruzione che si avvicina al disegno di croce greca,
aperta nella facciata fatta ad atrio, sostenuta
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