Dall'inventario della seconda metà del '500 apprendiamo l'esistenza, tra le cose migliori, di un piviale di broccato, di dieci pianete,
di otto palii (in raso di Fiandra figurato, di curame (= cuoio) indorato, di velluto verde, di panno
mischio con croce di velluto cremesino, ecc.) oltre a calici, pissidi, turibolo con navicella e ostensorio d'argento.
L'ORATORIO DEI DISCIPLINI BIANCHI: CULLA DELLA DEVOZIONE AL SANTO CROCIFISSO –
Di origine antichissima, è stato per Telgate il luogo di culto più importante dopo la chiesa parrocchiale.
Non è stata affatto una presenza irrilevante la sua nella spiritualità del paese, anzi ha contribuito
fortemente a tener vivo il senso religioso, non solo inteso come adesione a princìpi di fede ma
soprattutto come pratica evangelica di vita.
Attiguo all'antica chiesa parrocchiale, era il luogo di preghiera dei Disciplini bianchi, gloriosissima
istituzione che diede un notevole apporto anche al raffreddamento delle roventi lotte tra le irriducibili
fazioni che per secoli misero a ferro e fuoco ogni zona della Bergamasca. Le enormi assemblee e le pubbliche
manifestazioni che videro raccolti i Disciplini bianchi provenienti da ogni paese, (già descritte nel capitolo
delle lotte di fazione), passarono alla storia non solo religiosa ma anche civile per i frutti di bene che produssero.
I Disciplini bianchi di Telgate erano aggregati, come confraternita, al Gonfalone di santa Maria Maddalena
di Bergamo ed erano perciò anche chiamati Disciplini di santa Maddalena. La loro sede e luogo d'incontro era
l’oratorio (= luogo di preghiera) adiacente alla chiesa. Aveva un tetto a volta e pavimento di laterizi,
anch'esso irregolare e sconnesso come quello della parrocchiale, perché aveva tre tumuli sepolcrali in cui
venivano sepolti gli associati defunti: uomini, donne, fanciulli. Vi si radunavano ogni giorno di festa,
come pure molti altri giorni fra l'anno, per le loro devozioni e preghiere, in particolare al mattino per
recitare l'ufficio della Madonna, dopo pranzo per il vespro e la sera per il Rosario. Sopra la chiesa
avevano a disposizione un luogo ampio, una specie di stanzone, in cui si riunivano per le loro assemblee
particolari e magari incontri di amicizia, come quello che tenevano due volte all'anno a modo di pranzo
sociale della congregazione. II visitatore di san Carlo proibì loro tali incontri festaioli e così lo
stanzone servì per riporre il grano, il miglio, l'orzo e altri cereali che i Disciplini bianchi periodicamente
distribuivano a chi si trovava in necessità. La congregazione godeva di propri fondi, con reddito annuo di
circa lire settanta, che servivano per la cera, l'olio delle lampade, la manutenzione dell'altare e degli
ambienti in uso.
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Il santo Crocifisso senza corona in testa, com'era originariamente prima del 1937, anno della solenne incoronazione.
L'altare dell'oratorio, piuttosto piccolo e disadorno, collocato sotto una piccola volta
dipinta, per decreto del visitatore pastorale fu ingrandito e debitamente ornato. Nell'oratorio dei Disciplini,
per obblighi testamentari e oblazioni dei congregati venivano celebrate
36 messe all'anno. L'amministrazione era sorvegliata e diretta da due sindaci eletti tra i confratelli
e che duravano in carica due anni': L'oratorio dei Disciplini fu la culla della devozione al santo Crocifisso.
Esattamente non si conosce il tempo della sua collocazione e nemmeno a quale scultore si possa attribuire la
sua esecuzione.
Nella relazione della visita pastorale del vescovo Luigi Ruzini, avvenuta nei giorni 22 e 23 maggio 1703,
arciprete Carlo Cabrini, si legge: «L'icona dell'altare è l'immagine di Cristo Crocifisso, ottimamente
scolpita nel legno, coperta da lastra di vetro, adorata con grande devozione». La devozione di cui fu
oggetto divenne tale che non solo coinvolse in modo stupendo gli associati alla congregazione ma tutto
il popolo, persino dei vicini paesi. Le grazie e i miracoli a Lui attribuiti non si contarono più,
tanto che già nella relazione della visita pastorale del cardinale Pietro Priuli (1716), arciprete
Bartolomeo Arici, si legge: «Contiguo alla chiesa parrocchiale c'è l'oratorio dei Disciplini sotto il
titolo del SS. Crocifisso nel cui altare vi si adora la statua di un Crocifisso miracoloso».
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