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documento comprovante il ruolo di frazione riservato a Telgate,
anche se per breve tempo, durante la dominazione napoleonica.
Dopo un esperimento di suddivisioni in «Zone pastorali» per opera del vescovo Clemente Gaddi si passò, con decreto del vescovo Giulio Oggioni, all'abolizione di tutte le vicarie, cancellando così un'istituzione millenaria che nei secoli ha svolto ruoli e mansioni di grande rilievo ed incidenza nella vita delle parrocchie.
Le antiche vicarie sono state sostituite con gli attuali «Vicariati locali» che, se mantengono con le prime una evidente assonanza di denominazione, si differenziano da esse enormemente per caratteristiche e finalità pastorali. Attualmente Telgate fa parte con Bolgare, Calcinate, Calepio, Chiuduno, Cividino, Tagliuno e Grumello del Monte del vicariato n. 11 denominato aVicariato di Calepio - Telgate». Anche i consistenti benefici, sia parrocchiali che canonicali, ragione di prestigio, in passato, per il paese e la parrocchia, hanno subito dapprima uno smembramento, successivamente una riduzione, infine la completa abolizione.
È, noto infatti come tutti i benefici parrocchiali d'Italia siano passati in proprietà dell'Istituto per il Sostentamento del Clero, secondo le norme del nuovo Concordato fra Stato italiano e Santa Sede.

Telgate, tuttavia, che negli ultimi secoli visse la normale esistenza, quasi anonima, dei tanti piccoli centri agricoli della Bergamasca, e che dovette pure subire l'umiliazione di essere ridotto al ruolo di frazione di Grumello del Monte nel periodo della dominazione napoleonica, trovò in sé tutti i fermenti dell'antica nobiltà, e negli ultimi decenni diede al suo sviluppo una tale accelerazione, specie in campo industriale, da presentarsi oggi come uno dei modelli più appariscenti di imprenditorialità e produttività nei più diversi settori merceologici.
L'oggi del paese è sotto gli occhi di tutti, e non fa notizia, tanto è evidente; ma uno sguardo al passato per compiere un paragone può certamente tornare utile e interessante. Non è necessario ricorrere a un passato molto lontano nel tempo, è sufficiente rileggere una pagina che «L'Eco di Bergamo» ha dedicato a Telgate il 19 settembre 1954, per scoprire aspetti di vita che oggi, ai più, appaiono come impensabili. Nell'articolo di 33 anni fa si legge tra l'altro: «La popolazione è composta da 2.338 persone, di cui 1.158 maschi e 1.180 femmine. I nuclei familiari sono 459.



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