a Terno, ed ad est e nord verso i colli e le valli: a Calepio, Almenno, Nembro, Clusone».
Bruno Bellini scrive: «Telgate, fin dai primi secoli del cristianesimo, era diventato con
Pontirolo (Ponte Aureolo, o Pontirolo vecchio oggi Canonica d'Adda) e Bergamo, un luogo
d'incontro civile e anche religioso, e la sua chiesa è certamente fra le più antiche
della nostra Diocesi. Una delle prime pievi battesimali».
Il suo raggio di influenza religiosa era vastissimo: comprendeva le intere valli Cavallina
e Calepio, e da Trescore giungeva fino a Romano.
Quando sorsero le prime chiese battesimali nelle campagne, Telgate ebbe il suo fonte
battesimale e dedicò la sua chiesa a san Giovanni Battista. Naturalmente il sacerdote
che reggeva questa chiesa battesimale non poteva raggiungere tutti i villaggi della
sua vasta zona (un terzo della nostra diocesi); fu allora necessario costruire
delle «Diaconie», cioè piccole cappelle, fatte dapprima di legno e di terra
(come avviene oggi in terra di Missioni), che erano rette da alcuni diaconi, i quali
risiedevano a Telgate. Queste diaconie o cappelle centrali vennero dedicate al
grande diacono san Lorenzo martire.
Più tardi queste cappelle divennero chiese e verso il mille altrettanti centri di
nuove plebanie. Nacquero così le diaconie di Ghisalba, Palosco, Calepio e Mologno
(Casazza), tutte quattro dedicate a san Lorenzo martire, che divennero capo di
altrettante pievi.
Sembra che la pieve battesimale di Telgate sia stata costituita nell'anno 820,
quella di Ghisalba nell’830 e quella di Calepio nel 977.
Quando nel secolo IX venne costruita e riattata la strada detta a tutt'oggi «francesca»
che attraversa tutto il nostro piano, in fianco ad essa fu innalzata quella chiesa che
non ebbe alcuna indicazione topografica dalla località dove sorse, ma soltanto di
Ecclesia alba (Ghisalba) per i suoi muri dealbati; questa chiesa dedicata a san Lorenzo,
ricordataci in un documento dell'840 raccolse sotto di sé gli sparsi «vici» o «casali»
per lungo tratto su ambedue le sponde del fiume Serio.
Più tardi, staccandosi sempre dalla antica pieve di Telgate, si costituì la pieve
della antica diaconia di san Lorenzo di Calepio. Un documento del 977 ricorda questa
chiesa plebana. La ragione della costituzione di questa seconda pieve può trovarsi
nel fatto che Celepio era feudo vescovile, del quale, insieme a Telgate erano stati
investiti i conti di Martinengo per il loro ufficio di gonfalonieri delle milizie feudali; perciò si può spiegare come in quel
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centro possa essere stato stabilito il fonte battesimale che
con le altre frazioni aggiuntevi
e il territorio assegnatogli lo fece elevare alla dignità di capo di pieve.
Così sorsero in seguito le pievi di san Lorenzo in Mologno, l'attuale Casazza, e l'ecclesia di san Lorenzo
di Palosco, sempre smembrandosi dalla antica pieve matrice di Telgate.
Lungo i secoli, da queste antiche pievi, si staccarono altre chiese che divennero a loro volta capo di pievi,
come Solto Collina per tutta l'alta Valle Cavallina, e Predore per la sponda bergamasca del Lago d'Iseo.
A Telgate rimasero soggette le parrocchie della fascia collinare, partendo da Cenate, Trescore fino a
Grumello del Monte.
L'antica e vasta pieve di san Giovanni Battista di Telgate venne poi ridotta alle quattro parrocchie
limitrofe di Chiuduno, Grumello del Monte, Cividino e Bolgare.
Le chiese battesimali ebbero un ruolo di primaria importanza per le loro caratteristiche ministeriali
e per i riconoscimenti anche di carattere economico loro attribuiti da vescovi, imperatori, re, duchi
e vassalli in generale.
Il sacramento del battesimo veniva amministrato solo dopo una opportuna preparazione che durava anche
anni, e le chiese in oggetto dovevano provvedere a «catechizzare, esorcizzare, fare scrutini, comunicare
e ricevere pubblica penitenza, battezzare e conferire gli altri Sacramenti alle persone della Pieve».
(Così lo storico Ronchetti si esprime riferendosi a un documento alla stesura del quale partecipò anche
un cittadino telgatese di un certo valore, Lanfranco di Telgate, canonico della cattedrale di sant'Alessandro,
ai tempi del vescovo Guala).
Il lavoro pastorale nelle chiese battesimali era certamente notevole, specie in particolari periodi dell'anno
come Quaresima, Pasqua, Pentecoste e la festa di san Giovanni, tempi forti in cui veniva conferito
solennemente il battesimo; basti pensare che verso l'anno 1200 in una sola giornata (sabato santo),
nella cattedrale di Bergamo, fu conferito il battesimo solenne con sacra unzione dei crisma a più di
mille persone, per immaginare quanto movimento e afflusso di popolo doveva interessare anche le pievi
rurali, tra cui la nostra stessa Telgate.
II carico pastorale delle chiese battesimali era compensato però da privilegi ed esenzioni che
costituivano un'appetibile gratificazione. Lo storico Lupo scrive: «Qualunque cosa gli antichi
imperatori e re, le imperatrici ancora, e regine sì de' Romani, che de' Longobardi, o de' Franchi,
o gli altri timorati di Dio avevan conceduto alla Santa Chiesa di Bergamo, o confermato, debba in perpetuo stabilmente
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