Il documento dice: «Civitas Bergamo - Mutatio Tellegatae - Mutatio Tetelus - Civitas Brixia>.
Telgate era quindi una delle stazioni (statio) della strada militare romana.
Presso i Romani le stazioni indicavano i locali e i servizi amministrativi di diverso genere.
Erano un posto di guardia, dove c'era un presidio che aveva la custodia di un determinato territorio.
La stazione rappresentava una delle tappe del servizio postale e dei trasporti sulle vie principali
dell'Impero. Alla statio c'erano locali di sosta, la trattoria, l'albergo e lo stallaggio per passarvi
la notte.
La statio, oltre che accogliere i viaggiatori, era frequentata da uomini d'affari dei
vicini vici o centri abitati e da quanti desideravano apprendere le novità riferite da chi veniva da lontano.
Da tutto ciò si deduce che fin da tempi antichissimi Telgate ha avuto parecchia importanza e una sua
particolare storia, peccato che trattandosi di una località «provinciale» i relativi documenti rimasti
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non siano molto numerosi e di essi gran parte sia andata perduta.
Comunque, con buona pace della statio, della mutatio, di Tegolatum, Tallegate, Telicate, ecc. e il
loro significato che deriva da varie interpretazioni e supposizioni che non risolvono definitivamente
l'antico enigma, sta il fatto che da secoli il paese ormai si chiama, in lingua italiana, Telgate e,
in dialetto bergamasco, Telgàt; denominazione destinata ormai a durare immutata ancora a lungo, anzi,
forse per sempre.
Ora chiaramente e senza problemi interpretativi il nome di Telgate indica una rilevante località
della pianura bergamasca, posta ad un'altitudine di 191 metri sul livello del mare, distante Km 19
da Bergamo, estesa su una superficie di 8,2 Kmq, con una popolazione di oltre 3.300 abitanti, con
alle spalle una gloriosissima storia, specie religiosa ed ecclesiale, e prospettive future di continuo
sviluppo specie in campo industriale ed economico.
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Prestando meritata fede ai molti studiosi che hanno cercato di risalire alle origini degli insediamenti
abitativi delle terre bergamasche si è oggi in grado di affermare che i primi esseri umani hanno
lasciato tracce della loro presenza nel nostro territorio già circa 150.000 anni avanti Cristo.
Quanto più i ghiacciai si andavano ritirando, lasciando libere ampie fasce di terra, tanto più si
estendeva la presenza dell'uomo, specie nelle zone di collina e di pianura, che viveva di caccia
e dei prodotti della vegetazione spontanea.
Tribù di Liguri, Celi, Cenomani, ecc. vi si insediarono iniziando un primo evolversi di civiltà.
Basti pensare che i Liguri e i Cenomani diedero inizio a quelle che sarebbero divenute le città di
Bergamo e di Brescia, i due poli estremi del nostro territorio.
Dal 500 a.C. anche gli Etruschi aggiunsero nuovi e notevoli elementi di civiltà, fino a quando la
dominazione romana non diede un impulso determinante alla consistenza storica e civica della terra di Telgate.
Dalla primitiva agricoltura si passò a un più esteso sfruttamento del suolo pianeggiante,
all'allevamento di vari animali,
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all'utilizzazione dei prati, alla produzione del legname da costruzione,
data anche la vasta estensione di boschi (non dimentichiamo l'antica denominazione di «foresta»).
Gli abitanti per lo più erano organizzati in gruppi famigliari sparsi in poderi isolati e cascinali, per
avere a portata di mano i terreni su cui lavorare e vivere in pacifica prosperità.
Il primo consistente nucleo abitativo, a forma di villaggio, per Telgate ebbe origine dal sorgere della
statio romana sulla già descritta strada militare che da Bergamo, passando per Seriate (superando il Serio),
Telgate, Palazzolo (superando l'Oglio) attraversava Brescia, e percorrendo il Veneto giungeva alla città di Aquileia.
Telgate rappresentava una delle due stazioni esistenti sul tragitto Bergamo-Brescia.
È naturale quindi pensare che attorno a questo nucleo di intensa attività e organizzazione logistica si sia
andato sviluppando sempre più il paese di Telgate, anche perchè numerose persone erano addette ai vari servizi
che una importante stazione richiedeva.
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