Allo scopo di spiegare l'etimologia della parola Telgate, si fa rilevare che la popolazione gallica venerava la divinità di Tello o Telo, divinità
che era preposta alle acque, e la religione gallica aveva dato grande posto al culto delle acque,
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e dava anche una forma di personificazione ai corsi d'acqua.
Telgate è posto fra due torrenti che distano l'un l'altro meno di un chilometro, e che portano i nomi
senza dubbio prelatini di Tirna e Rillo.
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Nell'anno 49 a.C., Caio Giulio Cesare, che aveva portato le armi di Roma nel cuore della Gallia, concesse anche a
Bergamo la cittadinanza romana e da allora la città, con l'intero territorio, seguì le vicende
dell'Impero romano.
È noto come l'Impero avesse bisogno di una grande rete viaria che congiungesse le più importanti
località di valore strategico e commerciale.
Furono pertanto tracciate le grandi vie consolare, e così nella realizzazione della grande strada romana che
congiungeva Bergamo con Brescia, per giungere poi attraverso il Veneto fino ad Aquileia, trova una precisa
indicazione di esistenza e funzionalità il primo nucleo abitato denominato Tegulatum o Tegolatum o Tegolatae.
Se si tien conto della derivazione di Telgate da Tegolatum (tettoia), allora dobbiamo accedere a
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quanto narra autorevolmente lo storico Flecchia: che cioè per Telgate passava la via Romana, e che a Telgate era
stabilito il cambio dei cavalli (mutatio) presso un tettoia (tegolatum), come si direbbe oggi «cantoniera».
Anche secondo lo storico Mazzi, Telgate era una località con tettoia coperta da tegole (tegolatum),
dove si effettuava la mutatio, cioè il cambio dei cavalli.
La prima volta che troviamo il paese di Telgate come mutatio è nel documento chiamato Itinerario
Burdigalense o Gerosolimitano, scritto da un pellegrino cristiano che si mosse, assieme a degli amici,
da Burdigala o Bordeaux in Francia, per raggiungere Gerusalemme e la Terra Santa nell'anno 333
dopo Cristo, percorrendo naturalmente la nostra strada romana.
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