Dalla consultazione d'archivio è stato possibile conoscere le generalità e l'epoca del restauratore che
in passato, non molto opportunamente, pasticciò, per fortuna in modo non irreparabile, le cinque splendide
tele: si tratta del pittore Angelo Ceroni di Bergamo che per il lavoro compiuto nel 1884 percepì la non
indifferente somma di lire 560.
L'intera opera di recente restauro dei cinque grandi quadri è stata voluta e curata dall'arciprete don Gildo Rizzi.
Molti particolari, certamente interessanti, a riguardo dell'opera compiuta dal restauratore Sandro Allegretti, si
possono leggere più avanti nel brano che tratta l'attività dell'arciprete don Gildo.
GLI OGGETTI E LE SUPPELLETTILI DI PREGIO - Tra i preziosi in dotazione alla chiesa di Telgate meritano di essere
segnalati: una croce processionale in lamina di rame dorato del primo '500; un paramento in ganzo d'oro intessuto a
minuti ornati orientaleggianti, del '600; un turibolo con navicella in argento sbalzato e cesellato del '700, che, con
altri vasi e vassoi d'argento, provengono da san Paolo d'Argon (1798).
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