Nel 1843 il conte Carlo Marenzi fece dono alla Bibloteca Civica di numerosi rarissimi libri, tra cui le «Glorie di Bergamo dell'abate G.B. Angelini, di tutte le opere di Maironi da Ponte già dei suoi fratelli e, nel 1845, anche delle opere del cardinale Angelo Maj magnificamente rilegate.

CONTE ANDREA MARENZI, PITTORE PAESAGGISTA -
Nacque a Telgate nel 1823 dal conte Giovanni e da Giulia Secco Suardo dei conti di Miasca. Iniziò giovanissimo lo studio della pittura, ponendosi alla scuola del già famoso Pietro Ronzoni (1781-1862), artista che seppe ricreare, con forte verismo, il paesaggio classico di Claudio Lorena.
Non gli mancò il successo: nel 1852 la Commissione Reale acquistò un suo dipinto intitolato: La mietitura, oggi esposto alla Galleria d'Arte Moderna del Castello Sforzesco in Milano; altra sua opera, nel 1861, venne acquistata ancora dalla Reale Commissione e un'altra poi, dal titolo Dopo il temporale, dal re. Altri importanti suoi quadri sono: La veduta di San Giovanni Bianco, Le cascate del Vo. La cascata del Serio a Bondione.
Tali successi gli procurarono, tuttavia, anche dispiaceri fu accusato, egli ricco, di volere assorbire le già scarse e difficili occasioni di vendita.
Sdegnato, non partecipò più ad esposizioni.
Si ritirò a vivere in campagna, a Telgate, dedicandosi alla conduzione agricola dei suoi numerosi poderi, soggiornando anche di tanto in tanto a Torbato (Brescia) nel molto ospitale palazzo dello zio materno conte Leonino Secco Suardo.
Suoi quadri si possono ammirare esposti all'Accademia Carrara di Bergamo, nella Galleria d'Arte Moderna di Milano e in numerose raccolte private.
Fu di irreprensibile tecnica nella prospettiva; potente nella distribuzione delle masse e delle luci; felice nel colore. Splendidi i suoi studi dal vero. Copiosissimo è il suo materiale grafico, dedicato in gran parte alla regione bergamasca, con alcuni interessanti disegni riproducenti caratteristici scorci di Telgate.
Morì nell'aprile del 1891, nominando erede del suo cospicuo patrimonio il nipote conte Giovanni Marenzi (+ 1921), che legò all'Accademia Carrara i pezzi più belli della sua importante quadreria, mobili, bronzi e porcellane preziose.
In parrocchia lasciò di sò un ricordo molto lusinghiero, come persona profondamente religiosa e largamente generosa. Uno dei suoi numerosi gesti di solidarietà, riferito dalle cronache, fu quello di dotare la locale Congregazione di carità della somma di lire 20.000, cifra veramente notevole per quei tempi.


Andrea Marenzi, Paesaggio montano, 1863, collezione privata.
fotografia di pagina 41
indice di:    «Telgate e il suo santo Crocifisso»           pagina precedente   pagina successiva                      pag. 41