L'ORATORIO DELLA NATIVITÀ DI MARIA, DETTO ANCHE DI SANT'ANNA – Di origine antichissima (l'arciprete Ignazio Bagioli lo disse edificato verso il 1500), il Maironi da Ponte lo indica esistente nella vecchia casa che fu abitazione del vescovo Vavassori, collocato in centro al paese, di diritto e proprietà, attorno al 1700, del sacerdote don Francesco Cristoncelli. Una descrizione del 1716 lo indica con un unico altare avente un quadro della Natività di Maria, col tetto a volta, una sacristia e una piccola campanella.
Nel 1781 è citato come proprietà di un certo Bonduri di Gandino, aperto al pubblico e con la celebrazione di Messe private specialmente in onore e devozione di sant'Anna. Nel 1881 è indicato come proprietà della famiglia Bertoncini, sempre però di uso pubblico; descritto come di «disegno ordinario» nel 1912 e con una carico di 18 Messe all'anno per conto dei proprietari.
Le Messe celebrate in precedenza furono assai di più perché l'oratorio veniva officiato da don Bortolo Bertoncini, nato in Telgate nel 1823 e residente in famiglia propria, prestando all'occorrenza servizio anche in parrocchia come confessore e predicatore.
A casa propria don Bertoncini dovette fare anche l'imprenditore perché, col permesso dell'autorità ecclesiastica, diresse e curò per anni la fabbrica di cera e candele del fratello, facendo l'interesse dei suoi piccoli nipoti rimasti orfani di entrambi i genitori.
Il 4 gennaio 1922 un furioso incendio, che trovò facile esca nelle cere e altri prodotti altamente infiammabili dei fabbricanti di candele Bertoncini, distrusse il laboratorio, parte del palazzo e la stessa facciata della chiesetta.
Il vescovo Marelli raccomanderà di «rifare tutta la facciata che ne ha bisogno e il reverendo arciprete si adoperi efficacemente all'uopo». Più tardi l'arciprete risponderà: «Per la facciata delle chiesina non si è fatto nulla perché la famiglia Bertoncini si è stabilita a Bergamo. La facciata senza fallo verrà restaurata quando si faranno le ripazioni al palazzo danneggiatissimo dal terribile spaventoso incendio».

L'ORATORIO DI SANT'ANTONIO DI PADOVA, DI SANTA CATERINA, DI SANTA ELISABETTA O DELLA VISITAZIONE E DI SAN CARLO –
Tali e tanti sono i nomi successivi che ha avuto un'antica cappella annessa al palazzo Agosti-Ferrari.
La prima segnalazione si ha nel 1703, in una nota dell'arciprete Carlo Cabrini che la indica di proprietà e diritto del nobile conte Ottavio Agosti. Di struttura semplice, avente un unico altare con icona raffigurante Maria Vergine, S. Antonio da Padova e S. Caterina da Siena. Alla cappella era annessa una piccola sacristia. Nel 1716 è citata come Oratorio pubblico dei conti Giulio Cesare e Fratelli Agosti, in cui si celebrano Messe private qualche volta durante l'anno e nella festa del
titolare (prima sant'Antonio, poi santa Caterina, poi santa Elisabetta).
Nel 1881 è denominata Oratorio di santa Elisabetta o della Visitazione, di proprietà di Luigi Agosti. Nel 1912 è indicata della Visitazione di Maria SS., di proprietà dei signori Ferrari di Milano perché sorgente nel loro palazzo, però aperta la pubblico, con altare di marmo dedicato alla Presentazione di Maria. Una nota aggiunge: non vi viene quasi mai celebrata la Messa. Nel febbraio 1920 il vescovo Marelli, effettuata una visita, ne decretò la sostituzione dei messali perché definiti «indecenti».
Nel 1935 in palazzo Ferrari viene indicata una cappella dedicata a san Carlo.
In seguito, il palazzo, la cappella e il parco saranno trasformati nell'attuale complesso dell'oratorio maschile parrocchiale.

LA CAPPELLA DI SANTA LUCIA -
Da una relazione del 1912 si apprende di una cappelletta dedicata a santa Lucia, posta sulla strada comunale che va da Telgate a Bolgare e difesa da cancelli di legno.
Vi si celebrava Messa il 13 dicembre e in occasione della processione delle Rogazioni per invocare protezione sui raccolti della campagna.
La relazione conclude: «Sono decenti, ben conservate e onorate le diverse immagini sacre dipinte lungo le contrade del paese».

LA CAPPELLA DI SAN DOMENICO -
Sorge in via Verdi, sulla strada per Bolgare. È di proprietà della famiglia Vavassori, essendo stata costruita nel 1937 dai coniugi Domenico e Clementina Vavassori, i cui eredi nel 1977 ne curarono un completo e ottimamente riuscito restauro.
Per felice combinazione ha una stretta attinenza con le date delle grandi festività in onore del santo Crocifisso: 1937 (costruzione): anno dell'incoronazione; 1977 (restauro): anno del solenne 40°; 1987: anno del 50° dell'incoronazione. Ora continua a far bella mostra di sè e a suscitare richiami e sentimenti devoti a chi passa quotidianamente sulla frequentatissima strada.
In una nota del 1942 si legge che vi veniva celebrata una Messa il giorno 4 agosto.

LA CAPPELLA DI SAN LUIGI -
Chiamata anche delle congregazioni, situata nel corpo stesso della chiesa attuale, in posizione opposta alla sacristia, con accesso diretto dalla chiesa stessa.
Inizialmente (subito dopo la costruzione della nuova chiesa) veniva chiamata di santa Maddalena, come il precedente oratorio dei Disciplini, ma in seguito alla fondazione del Circolo di san Luigi per la gioventù, essendo diventata la sede del Circolo e il luogo di riunione delle varie congregazioni, assunse il nome del Santo patrono dei giovani. Dopo il trasferimento di ogni attività presso il nuovo oratorio maschile cadde in disuso e divenne luogo di deposito per arredi e suppellettili della chiesa parrocchiale.
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