Lo stemma di Telgate è frutto di un'indagine storica fatta dal bergamasco Renato Verdina
nel 1964. II Verdina, storico del nostro tempo, studioso e esperto di «araldica», è
giunto alla concezione dell'attuale stemma facendo una sintesi degli elementi storici,
religiosi e civili che hanno reso la località di Telgate notissima fin dall'antichità:
la chiesa battesimale e il castello.
La bianca conchiglia, collocata nella parte superiore, non è affatto un semplice
elemento decorativo (che
per Telgate non avrebbe significato) ma, appoggiata alla croce reclinata, è il chiaro
simbolo della funzione battesimale che, fin dagli anni del Sacro Romano Impero,
la chiesa parrocchiale ha esercitato, tra le prime di tutta la diocesi, con un
ambito di competenza comprendente un vastissimo territorio.
|
Il castello, dalla merlatura ghibellina, idealmente
richiama l'antica struttura urbanistica e strategica della località:
cinta da mura e fortificata con numerose torri di difesa.
Telgate, già nota all'epoca romana, come stazione sulla strada militare,
divenne importante luogo fortificato durante tutto il periodo medioevale,
grazie al castello che fu dei conti Gisalbertini, dei Vavassori, e infine dei conti Marenzi.
Subì assalti nel corso delle alterne vicende delle lotte di fazione tra Guelfi
e Ghibellini, conobbe la dominazione di Pandolfo Malatesta, del Gonzaga
capitano della Repubblica Veneta, per poi ritornare in possesso definitivo dei conti Marenzi.
Lo stemma, nella sua quasi schematicità di linee ed essenzialità di composizione,
offre con immediatezza una chiara lettura di molti secoli di storia.
|