La facciata dell'oratorio ricostruito, con davanti un ampio spazio abbellito dal monumento al bersagliere.

per chiedere aiuto in un'opera che riguarda non se stesso ma direttamente la comunità cristiana di Telgate.
Per la situazione esistente ci sarebbe bisogno di qualche generoso «zio d'America», ma visto che di questi non ne appaiono all'orizzonte (non dico che non ne esistano quanto a possibilità), faccio appello al costante «obolo della vedova» di evangelico richiamo».

La funzione più antipatica per un prete è proprio quella di dover chiedere soldi alla gente; d'altra parte le esigenze di una comunità sono molte, e se il prete non sollecita le contribuzioni del popolo, non solo non si può progredire ma persino ciò che già esiste va in rovina. L'unico conforto che si può avere in compenso all'umiliazione del chiedere viene dalla convinzione che tutti sappiano che il prete non chiede per sè ma per l'utilità di tutti. Che poi si confidi sempre di poter contare sul generoso animo di chi è ancora immune dal virus dell'egoismo, cioè della gente semplice, è da tempo immemorabile norma di vita per l'economia parrocchiale.
A tal proposito sembra utile, e in parte curioso, riferire su un censimento agricolo del comune di Telgate compiuto dal segretario comunale nel 1930, cui l'arciprete don Clienze Bortolotti aggiunse una sua simpatica applicazione conclusiva.
«La superficie agraria del Comune è risultata di ettari 774, pari a pertiche bergamasche 11.610. La popolazione agricola del Comune: maschi 876, femmine 789, complessivamente 1665.
Numero degli animali: cavalli 43; asini 4; muli 1; bovini 714; porci 254; pecore 1; capre 1; pollame (esclusi i pulcini) 2521; oche 110, anitre 266; tacchini 236; colombi 112; conigli 561; alveari di api 13. Bozzoli prodotti nel 1929, chilogrammi 17.805.
Il numero dei capi di pollame ci suggerisce un'idea. Supponiamo che sopra 2521 capi di pollame (esclusi i pulcini) anche solo la metà facciano l'uovo alla domenica, e che le uova domenicali, come si usa in moltissimi paesi (anche a Grumello ed a Bolgare), si diano per la chiesa, ora specialmente che le elemosine continuano a diminuire. Che bella raccolta si farebbe ogni domenica! E che provvidenza sarebbe per la chiesa! Noi buttiamo là l'idea; perchè non si potrebbe raccogliere e tradurre in atto? Donne, spetta principalmente a voi!».

Non si sa quale esito abbia avuto la proposta, resta certo comunque il fatto che, in parrocchia, le idee fondate sull'animo generoso della gente semplice, hanno sempre portato a risultati concreti di grande valore.
Così è stato per la ricostruzione dell'oratorio, cui fece seguito, quasi immediatamente, la costruzione dei nuovi spogliatoi per l'attività delle squadre di calcio, la costruzione dei nuovi servizi igienici e il completamento del funzionale impianto di riscaldamento dell'oratorio maschile.
I molti «oboli della vedova» e alcuni «talenti» di qualche «zietto d'America» ancora una volta hanno lasciato un segno tangibile nella complessa realtà delle strutture comunitarie.
Ora tutto sembra rimesso in ordine, e ogni struttura può godere della propria razionale funzionalità, ma poichè è destino di
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