La torre campanaria di Telgate negli anni cinquanta coi numeri arabici sull'orologio.

Davanti si osserva la facciata sud del castello Marenzi con il pregevole balcone in pietra di Sarnico. prima della demolizione di parte di esso avvenuta negli anni sessanta per allinearlo alla casa parrocchiale. I resti di quel ballatoio sono restati abbandonati per decenni lungo il muro adiacente alla scalinata che porta alla biblioteca, e (probabilmente), andarono sepolti nella formazione della massicciata della odierna piazzetta degli alpini.

 

Un vero peccato!

 

 

 

 

 

La Torre Campanaria

A Telgate ci sono solo cinque persone che sanno quanto sia alto il nostro campanile, ma non lo dicono.

Hanno misurato l'altezza della nostra torre circa mezzo secolo fa; più o meno il periodo in cui gli italiani scalarono la vetta del K2, ma non lo fecero per spirito d'emulazione. Vale tuttavia la pena di raccontarlo.

Dovete sapere che il maestro Fedrighini Lino, insegnante della terza elementare maschile e femminile del 48, un bel giorno diede alla scolaresca un singolare compito. Dopo aver diviso a gruppi di tre o quattro alunni la sua classe (era un antesignano del lavoro di équipe) impose di fare le più impensate misurazioni del nostro paese, per abituare gli alunni alla conoscenza del proprio luogo d'origine. Alcuni misurarono la lunghezza della piazza e delle vie, altri il perimetro della chiesa, altri ancora il numero delle santelle, e ancora: quanti trattori, cavalli ed "asini" (quelli a quattro zampe natu­ralmente) e via discorrendo.

 

Al trio composto da Donatella Marsetti, Geraci Riccardo, Toccagni Antonio, assegnò il compito di misurare l'altezza del campanile. Questo l'antefatto.

 

Al dunque si presentarono quel pomeriggio d'ottobre del 1956, i nostri giovanissimi eroi che insieme non raggiungevano i due metri, davanti alla casa del campanaro esponendo al medesimo il proposito di salire sulla torre.

Grande sorpresa ed imbarazzo dell'anziano Tensi Beniamino e di sua moglie che si era affacciata sull'uscio ad ascoltare la spropositata richiesta. "Ma dico! Siete matti? Cosa gli è venuto in mente al vostro maestro? ma nemmeno per sogno!".

Tutto il discorso naturalmente pronunciato in dialetto, con le più forbite salacche nella direzione del maestro cui, quel pomeriggio, fischiarono di certo le orecchie.

Di fronte a quel netto diniego i tre ragazzi rimasero mortificati, ma il campanaro aveva ragioni da vendere per non assecondare tale richiesta.

A quel punto intervenne la signora Emma sua moglie, che resasi conto del problema si frappose dicendo "Vi capisco ragazzi ma cercate di comprendere che siete troppo piccoli per andare su da soli. È troppo pericoloso". Poi come per cercare una soluzione disse. "Se può esservi utile, sappiate che la corda nuova del campanone, appena installata dalla fabbriceria, é lunga giusto 48 metri".

I tre ragazzi dopo essersi consultati risposero in ogni caso grazie, ma che la cosa era insufficiente.

Quando come per un provvidenziale caso, lì vicino c'erano seduti sul muretto del cinema due ragazzi più grandicelli: Roberto "o s'cet de' la polaróla" e Damiano "o s' cet del sciur segretare comunal".

Avendo essi ascoltato in tutto e per tutto il discorso, in men che non si dica, tolsero di mano ai tre piccoli il filo-decametro che avevano predisposto per la misurazione, ed in batter d'occhio infilarono la stretta porticina d'ingresso della torre. Il seguito avvenne tutto cosi rapidamente, che è assai più lungo da raccontare.

Si potevano scorgere i due ragazzetti, piccoli come formiche, mentre si sporgevano dal castello delle campane per raggiungere la botola che dava sul tetto merlato della torre. Poi su pel basamento del parafulmine si arrampicarono sull'asta fino alla punta dorata. Ridiscesero ancora più rapidamente, e consegnarono ai tre ragazzi, felici come pasque, il biglietto con i preziosi dati dell'altezza in metri e decimali del campanile, misurato da terra fino alla punta del parafulmine.

Il giorno dopo a scuola, grande, grande fu il giubilo per il trio come autori della più difficile mansione mai osata e compiuta da bimbetti di otto anni (nessuno seppe mai che nella realtà la misurazione era opera fatta da Damiano Geraci e da Poma Roberto)

 

È lecito a questo punto porsi la domanda: ma è possibile sapere quanto sia alta questa benedetta Torre?

Il Cronista parrocchiale