A MEMORIA DEL DOTT. CUGINI CARLO | |
Ci
proviamo a riassumere in queste poche righe tutta la nostra riconoscenza
alla memoria di un medico che ha passato l’intera vita nel nostro
piccolo paese della pianura bergamasca esercitando la professione, o
meglio sarebbe più appropriato dire la “missione”, di medico di
famiglia, per oltre 50 anni. Il
dott. Cugini, da subito soprannominato “ol’ duturì ”, ebbe subito modo
di farsi accettare quale medico curante privato nella nostra cittadina,
forse anche per la sua capacità di rapportarsi con la gente di allora,
(i nostri padri e nonni!) contadini ed operai per la stragrande
maggioranza, con i suoi modi semplici e rassicuranti a cui non erano
estranei né la sua vasta cultura, né l’abitudine nostrana delle
Consuetudini qui fortemente radicate. Al suo
studio medico situato nelle stanze a pianterreno di fianco l’oratorio,
si accedeva passando per un’anticamera attrezzata da dentista, un vero
spauracchio per noi ragazzi che l’oltrepassavano di fretta, accolti da
una persona solitamente vestita col camice bianco e che ti riceveva
totalmente diversa da come sembrava: affabile, ma deciso sia nei
gesti che nelle prescrizioni. Verso gli anni 60, costituitasi a Telgate la Sezione Cacciatori, non mancò di iscriversi e rinunciò ad esserne il presidente solo per rispetto ai membri di Telgate più anziani, ma questo non gli impedì di essere anche un provetto pescatore apprendendo tale passione dal vicino di casa: il Sig. Scalari. Coltivò questi due hobby per lungo tempo ma senza sottrarre alcunché alla sua professione di medico.
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Era
facile incontrarlo per le strade di Telgate a qualsiasi ora del giorno e
della notte di ogni tempo, mentre andava in bicicletta per curare i
malati a domicilio, con la sua borsa attaccata alla canna.
Lasciava aperto comunque lo studio dando compito alla moglie Maddalena
di fungere da infermiera per le emergenze. Tuttavia era sempre
disponibile, e nelle pause era solito attendere i pazienti in giardino
curando le sue piante e le sue rose. Si
avvicinò alla politica assai tardi a metà degli anni 80 fu eletto
consigliere per la minoranza nell’Amministrazione Comunale presieduta
dal sindaco Bertoli Andrea. Ma il suo impegno travalicava spesso i
limiti del mandato; il più delle volte anteponeva gli interessi del
paese a quelli del partito che lo aveva espresso, mosso da una prassi
intima che superava di netto le quisquilie di parte e talora salvò col
suo Chi
scrive ricorda di averlo avuto come collega nella tornata amministrativa
del 1990, e rammenta come alcune volte, dopo il Consiglio Comunale
terminato alle ore piccole del mattino, ci soffermavamo, incuranti del
tempo e dell’ora tarda, a discutere argomenti vari che spaziavano dalla
politica attiva alla musica classica di cui, fra l’altro, era un
profondo conoscitore e finissimo intenditore. Ma
solamente più tardi riscoprì quel suo antico hobby del calcio, e questa
volta nelle vesti di sostenitore della squadra Intim - Helen, che in
quegli anni, sotto la guida del presidente Finazzi portò il Telgate a
militare in serie C. Non mancava a nessuna partita e anche nelle lontane
trasferte di Coppa Italia: lo si trovava sempre in primissima fila a
sostenere la squadra insieme a tantissimi tifosi di Telgate. Ci
sarebbe ancora tanto da scrivere su di lui, sicuri come siamo di aver
solamente descritto in parte quello che abbiamo imparato da lui. Lo
posso dire essendo
stato suo vicino di casa per molti anni della nostra vita.
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