Restauro conservativo di tetti e facciate della Chiesa Parrocchiale "S.Giovanni Battista"
Foto, stato lavori, e come contribuire.

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dal bollettino “Angelo in famiglia” di Maggio 2020

 

COMUNITÀ PARROCCHIALE

 

RESTAURO CONSERVATIVO DELLA CHIESA PARROCCHIALE

 

I prossimi passi per il progetto esecutivo e l’inizio dei lavori.

 

In data 08 aprile 2020 la Parrocchia di Telgate ha firmato con il gruppo di progettisti che rappresento il “Disciplinare d’Incarico Professionale” per la stesura del progetto esecutivo e la direzione lavori relativi al restauro di tetti e facciate della Chiesa Parrocchiale.
Il gruppo di lavoro è costituito dall’ing.arch. Massimo Mazzoleni, che si occuperà degli aspetti strutturali di consolidamento statico e antisismico delle coperture, dall’ing. Alberto Zanchi per la sicurezza di cantiere, e dal sottoscritto in qualità di progettista architettonico, direttore dei lavori e coordinatore della squadra di professionisti incaricati.
Nell’anno 2010 la Parrocchia di Telgate aveva incaricato un gruppo guidato dall’arch. Andrea Griletto e dall’ing. Dario Benedetti l’incarico per un rilievo approfondito della Chiesa e per il progetto di restauro di tetti e facciate.
Tale progetto venne approvato dalla Soprintendenza competente a giugno del 2010 e rimane alla base degli approfondimenti progettuali attuali.Il progetto esecutivo che ci è stato affidato riguarda una revisione complessiva del progetto originario, un’analisi delle scelte generali ed il loro approfondimento specifico, per l’individuazione dei lavori effettivamente necessari e dei relativi costi previsti.
Il lavoro sarà quindi caratterizzato da un approccio molto concreto al progetto, il cui aspetto di maggiore rilevanza riguarderà gli aspetti relativi agli interventi strutturali sulle coperture.
Entro l’estate questa fase progettuale sarà conclusa; si procederà quindi alla sua presentazione presso gli uffici diocesani tramite la supervisione di Alex Servizi srl (che la Parrocchia di Telgate ha incaricato come consulente speciale per la gestione dell’intero intervento di restauro), per poi procedere alle formali gare d’appalto e all’assegnazione dei lavori per la successiva apertura del cantiere.
 
Come già anticipato i lavori di restauro previsti riguardano sostanzialmente due aspetti: i tetti e le facciate.
Le strutture in legno delle coperture della Chiesa sono di dimensioni notevoli e ambiziose, ma il corso della storia e degli eventi ne ha comportato un costante deterioramento; negli anni si sono periodicamente succeduti interventi di manutenzione e consolidamento, ma è venuto il momento di intervenire radicalmente anche per il miglioramento delle condizioni antisismiche.
La Chiesa sarà interamente scoperchiata, il manto in coppi di laterizio sarà rimosso e recuperato per il possibile, le strutture portanti saranno liberate dai “puntelli” di vario genere inseriti negli anni.
Si cercheranno di mantenere tutte le travature originali, rinforzandole e affiancandole con elementi nuovi e compatibili con le tecniche costruttive della chiesa.
Fondamentale sarà l’intervento di miglioramento antisismico, che punterà alla formazione di un sistema statico dei tetti di cupola e presbiterio “collaborante” alle possenti murature.
L’intervento alle facciate potrebbe invece apparire più semplice, in quanto si connoterà prevalentemente come un lavoro di “pulitura”.
E’ un processo però molto delicato perché l’obiettivo è quello di restituire alla chiesa la sua “faccia” originale, soprattutto nella materia, ma mantenendone gli inevitabili e caratteristici segni del tempo.
I lavori alle facciate eseguiti nella seconda metà del secolo scorso, sono stati esteticamente caratterizzati da una pitturazione generale di colore giallastro (ormai molto sbiadita) che è stata stesa uniformemente e indistintamente su tutti i prospetti della Chiesa.
In realtà la facciata principale è caratterizzata da un rivestimento in elementi in graniglia di cemento e marmo di colore grigio chiaro (alcuni anche dal carattere molto decorativo), e le facciate laterali da tinte più tenui delle attuali, impreziosite dalle gentili modanature dei cornicioni orizzontali in malta e grassello di calce biancastro.L’intervento alle facciate, fatti i dovuti consolidamenti e ripristini degli intonaci ammalorati, mirerà al recupero di questi aspetti materici e cromatici.
Particolarmente rilevante sarà anche l’intervento di recupero delle sette grandi statue della facciata principale, anch’esse in graniglia di cemento ma in condizioni di assoluto ed evidente degrado.
 

Nelle prossime edizioni del Notiziario Parrocchiale sarà dedicata una sezione alla descrizione e all’illustrazione delle fasi di progettazione in corso, agli aspetti tecnici ed economici, alla storia della Chiesa di Telgate e delle sue rilevanze artistiche, ai vari interventi di recupero e conservazione succeduti negli anni e, quando i restauri cominceranno, alla descrizione e alla divulgazione anche fotografica di tutte le fasi lavorative.


       



       

 

GIUSEPPE ZAMBELLI   A R C H I T E T T O   via Arici 78  24060 Telgate BG   -   T 035.4491196   arch.zambelli@poliedrostudio.it                   arch. Giuseppe Zambelli

 


 

dal bollettino “Angelo in famiglia” dicembre 2019

 

 

 RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE

 

Cari parrocchiani,

 

da alcuni anni si sta parlando del restauro della Chiesa parrocchiale.

Nel 2010 si è provveduto a preparare un “Progetto di conservazione dei fronti e delle coperture” e approvato dalla soprintendenza. Si sperava di accedere a finanziamenti della Regione per la realizzazione, ma così non è stato e il tutto è stato sospeso in attesa che le cose si evolvessero.

Il 13 aprile del 2018 - dopo averne parlato nei consigli pastorale (CPaP) e degli affari economici (CPAE) - ho presentato domanda alla curia per riaprire la pratica. Il progetto realizzato nel 2010 restava sempre valido, ma bisognava valutare lo stato di fatto dopo alcuni anni. Si sono susseguiti sopraluoghi di tecnici, architetti e responsabili della curia. Si è inoltre conclusa la situazione finanziaria, ancora in essere, con i professionisti che avevano seguito il progetto del 2010. Le varie pratiche e la burocrazia hanno rallentato i tempi, ma le cose sono comunque andate avanti.

Si sono contattati alcuni professionisti per chiedere un preventivo al fine di affidare l’incarico di aggiornare il progetto - soprattutto per quanto riguarda la cupola - e seguire i lavori. La loro risposta è arrivata alla fine di novembre e si valuterà con il CPAE a chi affidare l’incarico.

Presenteremo poi domanda ufficiale alla curia per l’approvazione di questo aggiornamento del progetto. Nella domanda dovremo allegare il piano finanziario per sostenere la spesa e la curia vorrà sapere quello che anche noi tutti ci stiamo domandando: “… ma i soldi ci sono ? Riusciremo a sostenere la spesa ? … e quant’è la spesa?”. Tenuto conto dei precedenti preventivi e che comunque bisogna aspettare un nuovo e definitivo computo metrico, posso sbilanciarmi nel dire che la cifra si aggira attorno al milione di euro (speriamo di non andare oltre!). La curia ci chiede che per avere l’approvazione a procedere dobbiamo avere almeno il 30% dell’intera somma. Quindi – facendo conti a spanne – se il totale della spesa è 1 milione di euro dobbiamo avere in cassa almeno 300 mila euro, … che non ci sono.

Allora a chi mi rivolgo ?  A voi cari parrocchiani e benefattori, alle imprese e ditte del territorio, alle varie associazioni. Non vi chiedo di donare subito i soldi, ma per ora basta una “PROMESSA DI CONTRIBUTO”.

Di cosa si tratta? Di fare una promessa in base alla quale ci si impegna a donare una certa somma alla parrocchia. Ognuno darà secondo le sue possibilità. I soldi verranno dati concretamente quando inizieranno i lavori. Tale impegno verso la parrocchia sarà da prendere entro i prossimi mesi e per chi farà questa donazione ci saranno sgravi fiscali. Con queste promesse di contributo potremo presentare il piano finanziario e dire “abbiamo trecentomila euro” almeno per avere autorizzazione e partire. Comunicherò sul prossimo bollettino ulteriori informazioni e dettagli, intanto cominciate a diffondere la proposta e coinvolgere tutte le persone che conoscete e che possono contribuire all’opera.

Vi ringrazio e confido nella vostra collaborazione.

Concludo facendo a tutti gli auguri di un Santo Natale e ricordiamoci a vicenda nella preghiera.

 

don Mario

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dal bollettino “Angelo in famiglia” febbraio 2020

Restauro della Chiesa parrocchiale


Promessa di contributo


Cari parrocchiani,

come già annunciato nel bollettino dello scorso dicembre, ci stiamo muovendo per realizzare il restauro conservativo delle facciate e sistemazione della copertura della Chiesa parrocchiale.
In accordo e dietro suggerimento della curia si è scelto l’architetto Capetti di Alex Servizi (centro servizi della Diocesi di Bergamo) come RUP (responsabile unico del procedimento).
Esso ha il compito di agire a nome della parrocchia come consulente e supervisore nello svolgimento delle pratiche in questione.
Il CPAE (consiglio per gli affari economici) della parrocchia si è riunito in data 17 ottobre 2019 con l’architetto Capetti e insieme si è stabilito di contattare 3 professionisti e chiedere di presentare un’offerta al fine di aggiornare il progetto della Chiesa del 2010.
Dopo aver individuato - e concordato con il consiglio - i tre professionisti (Gonella, Gritti, Zambelli), nella riunione del CPAE del 04 dicembre 2019, l’architetto Capetti presenta le loro proposte. I membri del CPAE fanno le dovute osservazioni e si prende il tempo necessario per riflettere.

Nella successiva riunione del 13 dicembre 2019 il consiglio decide di affidare l’incarico all’architetto Zambelli Giuseppe. Nel frattempo l’architetto Capetti viene sostituito, nel suo compito di RUP, dall’ing. Vitali sempre di Alex servizi.
Mercoledì 22 gennaio 2020 si è avuto un primo incontro tra l’ing. Vitali e arch. Zambelli e il 31 gennaio un sopraluogo alla Chiesa e all’oratorio da parte degli stessi con il parroco e un membro del CPAE.
Il tutto per definire il disciplinare d’incarico e i passi da fare. Si ipotizza che nel giro di una decina di giorni si possa firmare il disciplinare.
Con il progetto aggiornato presenteremo alla curia domanda ufficiale per l’approvazione ed esecuzione dei lavori. Nella domanda, come già detto nel bollettino di dicembre, dovremo allegare il piano finanziario per sostenere la spesa e avere a disposizione almeno il 30% dell’intera somma.

Allora rilancio a tutti, imprese e privati, l’invito alla “PROMESSA DI CONTRIBUTO”. In cosa consiste? In parole semplici: ci si impegna - nel momento in cui inizieranno i lavori di restauro - a donare una certa somma alla parrocchia.
Ognuno darà secondo le sue possibilità. Cari fedeli è quindi giunto il tempo di fare questa promessa. Come? Passate da me e riceverete un modulo (vedi in allegato il fac-simile). Lo portate a casa o in ditta, ci riflettete sopra e decidete il contributo che potete e volete dare. Compilate e firmate il modulo e me lo riportate.
Alcune ditte e privati ci stanno già riflettendo.
Entro quando riconsegnarmi il modulo affinché io abbia un’idea di quanto possiamo disporre come contributo? Facciamo entro fine aprile, per ora.

Inoltre c’è da tener presente una cosa importante: per le erogazioni in denaro rilasciate alla Parrocchia con la finalità di ristrutturare il tetto e le facciate delle Chiesa, quindi finalizzate alla ristrutturazione di beni culturali, verrà rilasciata una ricevuta recante gli articoli di legge che consentono sia ai privati che alle aziende di beneficare di detrazione/deduzione di tale somma dalle imposte e tasse.

Per i privati, il riferimento normativo è: art. 15, lett. H) del TUIR (onere detraibile) e consente al donatore persona fisica la detrazione d’imposta pari al 19% dell’onere sostenuto.

Per le aziende, il riferimento normativo è: art. 100, secondo comma, lett. F) del TUIR (onere deducibile) ed è interamente deducibile dal reddito d’impresa.
Pertanto i contributi dovranno essere fatti tramite bonifico o assegno bancario. Avanti allora! Anche voi tutti parrocchiani - non lasciate solo il parroco - diffondete questa necessaria iniziativa, coinvolgete persone e ditte che conoscete e invitatele a contribuire all’opera.

Vi ringrazio dell’attenzione e confido nella vostra collaborazione.
Ricordiamoci a vicenda nella preghiera.

 

don Mario


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Modulo Pdf  Promessa di contributo  (per la stampa)

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(estratto da un fascicolo del 2012)

 

Il progetto di conservazione della Chiesa Parrocchiale di Telgate, approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano con comunicazione prot.6171/ GP del 17 giugno 2010, prevede un intervento in linea con i più attenti criteri di tutela e conservazione dell’impianto storico ed artistico, ricorrendo alle tecnologie più moderne ed avanzate per le operazioni di rilievo, diagnostica, monitoraggio e di restauro vero e proprio.

Nel 2010 è stata inoltrata alla Regione Lombardia una richiesta di finanziamento per i lavori in oggetto: purtroppo la classifica finale dei soggetti a cui sono stati assegnati i fondi disponibili, ha escluso per pochissime posizioni il progetto della Parrocchia di Telgate (sono stati privilegiati gli interventi monumentali nelle città). Si stanno comunque battendo tutte le strade possibili per accedere a finanziamenti finalizzati al sostegno di interventi di restauro del genere.




Lettera alla comunità

dicembre 2012

Il tempo che scorre segna il volto delle persone ma anche quello degli edifici, pur imponenti e belli come la nostra Chiesa Parrocchiale, al punto da mortificarne pesantemente l’armoniosa linea architettonica; basta osservarla.

La cosa non stupisce più di tanto perché gli ultimi interventi sull’esterno sono degli anni 1950 per le facciate e degli anni 1970 per il tetto. Tempo fa un giovane, osservando la chiesa, commentava: “Se avessi una fidanzata così bella ma così malconcia non le darei neanche un bacio!”.

Ribattei che il Signore guarda “dentro” e non le apparenze. E dentro, specialmente dopo i restauri del 1996 voluti da don Gildo, la nostra chiesa è davvero bella, maestosa, segno visibile del mistero che racchiude e vi si celebra: il Dio-con-noi! “Ha ragione - concluse il giovane - però anche l’occhio vuole la sua parte.” Battute a parte, sta di fatto che i rattoppi non tengono più e che per arrestare il degrado di tetti e facciate occorre un intervento radicale. La mole dell’edificio poi richiede un’impalcatura enorme e talmente costosa da non permettere il lusso di moltiplicarla frazionando nel tempo gli interventi di restauro che, di conseguenza, vanno affrontati in modo globale e unitario.

Già da tre anni s’è fatto un rilievo di tutto l’edificio per conoscere nei dettagli lo stato di conservazione e anche per concorrere a un possibile, consistente finanziamento regionale; ma la ghiotta occasione per poco è andata buca e di altre iniziative del genere, con i tempi che corrono, non se ne vede neppure l’ombra. I lavori sostenuti in oratorio in questi anni e il restauro dello scalone d’onore ormai imminente hanno prosciugato le possibili riserve per affrontare l’impresa della Chiesa Parrocchiale, ma il problema rimane. Il presente fascicolo lo evidenzia nei suoi vari aspetti, compreso quello economico. Mi rendo conto che la crisi pesa su tante famiglie e per questo non insisto nel chiedere; ma c’è anche del superfluo che potrebbe aprire buoni flussi alla generosità. Si sappia che l’unico reddito di cui dispone la nostra parrocchia sono le offerte di chi la sostiene. Negli interventi programmati non ci sono scadenze se non quelle rese possibili dalla carità, che è sempre la via privilegiata dalla Provvidenza, anche in tempi di “vacche magre”. Per il momento se ne scrive e se ne parla; sull’argomento a tempo opportuno si terrà un’apposita serata e sarà allestita una mostra, anche solo per un’ampia condivisione di intenti che crea sinergia e fraternità; e la fraternità qualifica le relazioni, rende bella la vita e la convivenza e ne fa la forza. Poi, si troverà modo per passare dalle parole ai fatti, affinché anche il volto della nostra chiesa, nata e tenuta bella dalla fede robusta e generosa di un popolo, torni ad essere attraente, degno del mistero che custodisce e vi si celebra e della fede di chi in essa incontra il suo Dio in una comunità di fratelli per testimoniarlo nella carità.

 

l’Arciprete don Tarcisio Cornolti