Parrocchia di S. Giovanni Battista

Piazza Vittorio Veneto, 17

24060 TELGATE

Autorizzazione Ministeriale 14006 RD - 2 novembre 2005

Inizio lavori  febbraio 2006

Termine lavori  settembre 2006

Bergamo, 20 settembre 2006                        


 

L’intervento di restauro è stato autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano in data 2 novembre 2005 (protocollo 14006 RD). Il compito di funzionario competente per territorio, preposto alla tutela, è stato assolto dalla dr.ssa architetto Renata De Martini.

La direzione lavori è stata affidata all’architetto Giuseppe Zambelli, di Telgate.  I lavori sono iniziati nel mese di febbraio 2006, per terminare nei mese dl settembre dello stesso anno.

L’incarico per il restauro è stato effettuato dall’Arciprete Don Tarcisio Cornolti, parroco pro tempore della Parrocchia di S. Giovanni Battista, in Telgate.

 

STATO DI CONSERVAZIONE

 

L’intervento di restauro conservativo ha riguardato l’apparato decorativo posto ad ornamento del plafone e delle pareti della sala padronale, posta al piano primo della Casa Canonica di Telgate.

Le dimensioni del locale, a pianta rettangolare, sviluppano cm 575 x 550, con altezza intradossale variabile da cm 440 a 445.  Quest’ultima quota risulta variabile in conseguenza al cedimento strutturale del plafone superiore , ora consolidato nel corso degli interventi predisposti dal Progettista.

Le quattro pareti vengono interrotte da due aperture ognuna, con destinazione a porta, finta-porta, finestra, porta-finestra, coerentemente con la disposizione dei locali adiacenti e con l’affaccio sul sagrato della Parrocchiale o verso la corte della Canonica.

L’impianto decorativo che ne deriva, a riquadrature con specchiature ornate da monocromi figurativi in bassorilievo o da viste paesaggistiche aperte, prosegue dai paramenti murari verso la superficie intradossale del plafone, suddivisa idealmente in nove cassettoni.

I dipinti di Quirino Salvatoni, datati 1833, presentavano uno stato di degrado conseguente a fenomeni di percolazioni umide, condense superficiali, ruscellamenti localizzati, il tutto conseguente a disconnessioni del sistema di copertura.

Come conseguenze ulteriori, vieppiù legate a problematiche strutturali dell’edificio, si rilevavano vistose screpolature e fessurazioni dl natura serpeggiante , con disposizioni verticali e/o inclinate seguenti le linee di slittamento delle murature.

Le zone particolarmente colpite da tali cedimenti si localizzavano in prossimità delle linee di contatto tra l’orizzontamento del soffitto e la verticalità delle pareti, poi in prossimità delle finestre e delle aperture in genere.

I fenomeni percolativi riguardavano porzioni ridotte della superficie dipinta: in alcuni casi le pitture risultavano assottigliate e consunte dall’azione dell’acqua veicolata.

Nei casi di efflorescenze esogene si manifestavano le classiche polverulenze biancastre, mentre nel caso di efflorescenze endogene s creavano spinte esfolianti del pigmento pittorico.

La tecnica a semi-fresco, utilizzata dai pittori intervenuti ad ornare la sala ( il rilievo in loco di esecuzioni pittoriche con ‘mani eccessivamente differenziate hanno confermato quanto ipotizzato in sede preventiva ) , ha amplificato una spiccata predisposizione a fenomeni di consunzione , estesi in maggioranza nelle fascia fino a due metri di altezza. Localizzate cadute della pellicola pittorica seguivano le zone colpite da movimenti strutturali, come precedentemente accennato,

Le manutenzioni accorse nel corso negli anni hanno prodotto ridipinture estese delle costolonature di riquadratura, mentre a carico delle campiture figurative si sono, fortunatamente, limitate a qualche ricostruzione formale sbordante le reali mancanze.

Sedimentazioni e stratificazioni polverose offuscavano l’intero apparato decorativo, abbassando di tono ed appiattendo la vivacità delle cromie originali.

 

OPERAZIONI DI RESTAURO

 

Qui di seguito si elencano le operazioni di restauro eseguite, poste in essere considerando attentamente ogni singola variabile legate allo stato di conservazione, alla possibilità od opportunità di utilizzo di materiali diversi e/o di metodologie di applicazione differenziate.

 

Interventi conoscitivi e di documentazione

 

  • rilevamento ex-visus dello stato di conservazione e delle tecniche di esecuzione dell’intero manufatto;

  • esecuzione di saggi relativi alle diverse fasi di intervento , per l’applicazione di materiali e metodologie differenziate;

  • assistenza e coordinamento del restauratore all’esecuzione del rilievo ed alla restituzione grafica definitiva della mappatura di cantiere;

  • assistenza e coordinamento del restauratore all’esecuzione della documentazione fotografica. 

 

Operazioni preliminari  al consolidamento ed alla pulitura

 

  • rimozione di depositi superficiali incoerenti, a secco con pennellesse e piccoli aspiratori;

  • rimozione di depositi superficiali parzialmente coerenti a mezzo di spugne sintetiche o pani di gomma wishab;

  • rimozione di depositi superficiali parzialmente aderenti con acqua demineralizzata, pennelli di martora;

  • applicazione bendaggio di sostegno e protezione su parti in pericolo di caduta al fine di sostenere il manufatto durante le operazioni di consolidamento, successiva rimozione;

  • ristabilimento parziale della adesione e della coesione della pellicola pittorica propedeutico alle operazioni di consolidamento e pulitura;

  • puntellatura provvisoria di parti di intonaco in pericolo di caduta, per sostegno dello stesso durante le fasi di consolidamento o di rimozione di elementi metallici inidonei. 

 Operazioni di consolidamento 

  • ristabilimento della coesione della pellicola pittorica, mediante applicazione di prodotto consolidante;

  • nei casi di decoesione: con resine acriliche in emulsione a bassa concentrazione, applicata pennello con carta giapponese e successiva pressione a spatola; con resina acrilica in soluzione a bassa concentrazione applicata a pennello;

  • nei casi di disgregazione/polverizzazione: con resine acriliche in emulsione a bassa concentrazione applicata pennello con carta giapponese e successiva pressione a spatola; con resina acrilica in soluzione a bassa concentrazione applicata a pennello;

  • ristabilimento della adesione della pellicola pittorica con resina acrilica in emulsione applicata mediante infiltrazione con siringa e pressione a spatola; con resina acrilica in emulsione a bassa concentrazione applicata a spruzzo e/o pennello e successiva infiltrazione e pressione a spatola; con adesivo sintetico e successiva pressione con spatola calda;

  • ristabilimento della coesione degli intonaci di supporto del dipinto mediante impregnazione con pennelli, siringhe, pipette, etc.., con resina acrilica in soluzione a bassa concentrazione;

  • ristabilimento della coesione del sistema pellicola pittorica - strati preparatori mediante applicazione ad impacco di idrossido di bario e alcool polivinilico;

  • ristabilimento dell’adesione tra supporto murario ed intonaco di supporto, mediante iniezioni di adesivi riempitivi di malte di calce e/o idrauliche per affreschi, esenti da sali, ove necessario a basso peso specifico;

  • ristabilimento dell’adesione tra l’intonaco e l’intonachino o tra gli strati di intonaco costituenti il supporto del dipinto, mediante iniezioni di adesivi e puntellatura provvisoria con malta idraulica premiscelata per affreschi, con malta premiscelata a basso peso specifico, con resina acrilica in emulsione e puntellatura provvisoria, con perni di sostegno provvisori in teflon filettato o fibra di polipropilene

 

Operazioni di pulitura

  • rimozione di scialbi , incrostazioni , ridipinture o strati aderenti alla pellicola pittorica mediante bisturi, previa applicazione di compresse di cellulosa imbevute con soluzioni di sali inorganici;

  • rimozione di depositi superficiali parzialmente coerenti, quali polvere sedimentata, fissativi alterati e sostanze di varia natura sovrammessi ai dipinti, mediante compresse di polpa di cellulosa imbevute con miscele di sali inorganici , compresse di polpa di cellulosa imbevute di carbonato di ammonio in soluzione satura;

  • rimozione di depositi superficiali con scarsa aderenza e coerenza mediante miscele di sali inorganici in sospensione con agenti tixotropici, con carbonato dl ammonio in soluzione satura in sospensione con agenti tixotropici, con carta assorbente imbevuta con miscele di sali inorganici, con carta assorbente imbevuta con carbonato di ammonio in soluzione satura, con miscele di sali inorganici a pennello, con carbonato di ammonio in soluzione satura a pennello;

  • rifinitura per la rimozione di scialbi, incrostazioni, ridipinture, depositi superficiali di varia natura o strati parzialmente aderenti alla pellicola pittorica, con bisturi, con compresse di polpa di cellulosa imbevute con soluzioni di sali inorganici

  • detersioni con acqua distillata ed applicazione di materiale assorbente per la rimozione finale di polvere parzialmente aderente ai dipinti, estrazione di sali solubili e di residui di sali organici utilizzati per le operazioni dl pulitura.

Operazioni di rimozione di stuccature ed elementi inidonei

  • rimozione meccanica di stuccature eseguite durante precedenti interventi, che per composizione o morfologia risultavano inidonee alla superficie del dipinto , composte da malta, gesso o materiali relativamente coerenti, da cemento, resina;

  • rimozione di elementi metallici quali perni, staffe, grappe, etc.;

  • trattamento per l’arresto dell’ossidazione e la protezione di elementi metallici mantenuti

 

Operazioni di stuccatura. reintegrazione pittorica e protezione superficiale

 

  • stuccatura di cadute degli strati di intonaco, previi saggi per la composizione della malta idonea per colorazione e granulometria, con applicazione di due o più strati di intonaco, successiva pulitura e revisione cromatica dei bordi;

  • riduzione dell’interferenza visiva dell’intonaco di supporto ad acquerello in presenza di abrasioni, cadute delle pellicola pittorica e delle lacune di intonaco, al fine di restituire unità di lettura cromatica dell’opera;

  • velatura o reintegrazione pittorica ad acquerello di cadute della pellicola pittorica o abrasioni , con il fine di restituire unità di lettura cromatica dell’opera;

  • reintegrazione mimetica ad acquerello delle lacune stuccate a livello e revisione di vecchi interventi di reintegrazione.

L’intervento è stato attuato da restauratori specializzati,con l’ausilio di materiali ed attrezzature delle migliori qualità in commercio. In tutti i lavori si è posta particolare attenzione per attuare procedimenti e modi atti a cautelare l’incolumità degli addetti e dei terzi, nonché per evitare danni a beni pubblici e privati.

La documentazione fotografica in allegato vuole rendersi esplicativa di quanto precedentemente analizzato.

 

 

 

Bergamo, 20 settembre 2006